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La vile decadenza Metafisica ... l'espressione

La vile decadenza Metafisica ... l'espressione

-Non sono una stella, tanto meno la più luminosa, forse la più grassa e invisibile!- disse Maya perdendo l’equilibrio, cercando di arrancare per rimanere in equilibrio, poi il suo corpo sembrò stringerla, come quelle tuniche bianche che tenevano bloccate le mani alle persone mentalmente pericolose: come una camicia di forza. Si può credere che le debolezze possano essere intrinseche nella personalità di ognuno, credendo che ci siano persone che sentano il bisogno di percorrere la strada apparentemente più facile per incapacità, perché non hanno gli attributi, ma se non fosse così? Se una colpa, magari ereditata, fosse troppo grande; forse ci sono condanne da pagare che il nostro corpo non può sopportare, perché preso in un momento sbagliato, forse anticipandone la consapevolezza. Si condanna, perpetuando la punizione, tutte quelle forme di annientamento personale che portano in realtà a termine ciò che ha iniziato la società, forse è solo una questione di numeri, di matematica. C’è chi nasce da genitori troppo ed ha bisogno e deve essere meno, e viceversa, è una questione di percentuale per equilibrare il futuro, per azzerare e ripartire con una nuova espressione, e ci sono persone che continuano sulla falsa riga perché tutto sommato, o tutto sottratto, c’è di peggio o niente di meglio da poter raggiungere, ma comunque vada sono i numeri a costruirci, o annientarci, ed a rispondere alla continua sottrazione e somma. Ci sono somme o sottrazioni che ti cambiano la vita, che ti costruiscono, o ti imbastardiscono, che ti faranno essere fobica o “cattiva”, comunque un’altra persona. Qualcuno cerca di chiedersi come sarebbe stata la sua vita senza quella sottrazione ma nell’espressione non c’è spazio per le deviazioni, si può solo cercare di infilare altri numeri per allontanare il risultato.