L'inferno dell'errore paterno ... ricordi dal passato
Quante cose ho scritto in questi anni, tante, molte di queste hanno poco valore per me figuriamoci per gli altri ma alcune mi son rimaste dentro come la poesia che vi metto qua sotto.
L'ho presa da un libro che scrissi circa sette anni fa di getto dopo aver letto tre o quattro opere di Pasolini, tra cui una raccolta di articoli per vari giornali e riviste:
L’inferno dell’errore paterno
Paesaggi trash di plastica
su uno sfondo di cartone,
dipinto dalla mano spastica
di un vecchio imbroglione.
Accorciati i passi
dalla terra alla luna
e i sogni son sassi
da picchiare per far fortuna.
Le voglie son femmine
da violentare con forza.
Il successo è un barlume
un’idea senza scorza.
I figli sono attori consumati,
un ammasso uniforme di comparse,
già predestinati appena nati,
votati, a storie false.
Coll’anima sverginata
da un Dio luminoso,
corrotti per una puntata
ma protagonisti solo di un abuso.
Pronti, per soldi, allo spaccio
di quel generale diktat,
piccoli uomini di ghiaccio,
ecco: la generazione bancomat.