Ufficio Strozzi - Ass paper for everyone S.r.l.
L’ufficio era un insieme astratto di pensieri, parole e frenesia.
L’unico che in quel momento mantenesse la calma era l’anziano proprietario, non per mancanza di energia ma tra una sfuriata e l’altra aveva adesso bisogno di più tempo per ricaricarsi, e vegetava sulla poltroncina girevole osservando al monitor la rotta di una nave in arrivo al porto.
La sua postura non nascondeva la sua decadenza fisica, e la sua grassezza penzolante, ma la accentuava, le braccia stancamente si poggiavano sulla scrivania per giungere al mouse e alla tastiera.
La camicia a strisce verticali strabordava sui fianchi e le linee rette si allargavano concentricamente all’altezza della pancia mostrandosi come un bersaglio, fin troppo facile.
-Lea, Lea!
-Si - disse presentandosi al suo cospetto un ragazzo ben vestito e concentrato, con la mania di scarneficarsi le dita con le unghie, nell’altra mano un foglio scritto a penna con alcune combinazioni alfanumeriche.
-La nave entrerà in porto tra circa quattro ore, abbiamo preparato tutta la documentazione?-
-Mi manca solo di flussare le bollette doganali, son tutte pronte, ma aspettavo il manifesto-
-Giova, Giova!-
Alle spalle dell’anziano si presentò una figura timida, vestita di nero.
L’anziano lo vide con la coda dell’occhio ed ebbe un sussulto, - quante volte ti ho detto di presentarti davanti e di parlare, mi vuoi far venire un infarto- accennando un sorriso, quasi soddisfatto della propria arroganza.
-Si ho controllato dieci secondi fa ancora nessun manifesto-
-Ma io vorrei sapere cosa aspettano, chiamali, CHIAMALI!-
-Mando una e-mail?
-TELEFONA e fammi sentire da qua-
L’uomo nero andò nell’altra stanza e nessuno udì più niente.
-Franco, Franco!-
Dall’altra stanza si affacciò un uomo incollato alla propria poltroncina da ufficio: -dimmi!
-E alzati quando ti chiamo! Assicurati che il ritiro dei container sia effettuato nei tempi giusti, se sfori la franchigia questa volta la paghi tu-
-Quanti camion mette a disposizione la ditta dei Disperati?-
-Due- rispose quasi sogghignando.
-Ma sono centosettanta containers-
L’anziano prese la calcolatrice girandosi, mosse convulsamente le dita sulla tastiera e formulò la risposta: -Sono sei viaggi ciascuno al giorno, e ti avanza qualche cosa-.
-Ma sei viaggi è impossibile, lo sa anche lei che al terminal …
-Ahh terminal e terminal … via adesso tutti al lavoro-
L’anziano, ormai adagiato sulla poltroncina come lo stracchino nella vaschetta, tornò a girarsi verso il computer e aprì una tabella, stampò tutto e si mise di buona lena, evidenziatore e penna alla mano, a sottolineare ed a scrivere.
Passarono quindici minuti e dall’ingresso si fecero avanti cinque operai con tute arancioni a bande rifrangenti.
Il proprietario li osservò già dividendoli mentalmente:- Carlo e David siete al magazzino tre a scaricare, quando Carlo si allontanerà per il carico dei pallets al sei David devi fermarti con i containers e caricare i camion che arriveranno in magazzino.
Carlo era un uomo di media statura ma ben piazzato, abbassò la testa per nascondere la forte arrabbiatura e dopo aver preso un foglio agganciò il compare e quasi trascinandolo lo portò via.
-Frate- disse il proprietario ad un operaio, l’unico a non avere la giacca a bande rifrangenti, il suo profumo si sentiva a distanza di uffici, come se ogni giorno ne bevesse una boccetta a colazione - sei alle ricariche, portati dietro il bimbo e dagli una svegliata e rendicontami, se regge bene altrimenti ho un cassetto pieno di imbecilli da chiamare-
L’uomo prese il foglio salutando il vecchio e con voce roca, dal forte accento meridionale, disse al giovane compagno di muoversi.
Rimase l’ultimo e l’anziano lo osservò con molta superficialità: sei alle ricariche in tre magazzini, organizzati! Prendi il foglio e vai da Stefano a vedere le priorità, poi chiamamelo, quando lo vuoi non c’è mai-
L’uomo, un energumeno di un metro e novanta per centoventi chili, distribuiti tra muscoli e grasso, prese i fogli, che in mano sua assomigliavano a post-it, e senza proferir parola uscì, completamente rosso in viso.